Anna Karenina - Poularde à l'Estragon


Anna Karenina 

È sempre difficile adattare un romanzo immenso come quello di Lev Tolstoj .
Si è sempre provato.
Ricordo per prima , Greta Garbo , in questo personaggio.
Ultima versione , nel film di Joe Wright, è Keira Knightley  a interpretarlo.
Ognuna mette qualcosa di se , ma nessuna a mio parere, non riesce a far immergere questo personaggio veramente complesso. Credo che , per sempre, vera  Anna Karenia, rimarrà un personaggio letterario.

Mi sia capitato di leggere questo romanzo,per la prima volta, a quasi 15 anni , in piena adolescenza.Poi, per la seconda volta, qualche anno fa…e lo scoperto diverso, visto e sentito adesso con occhi ,cuore di un adulto. L'ho letto molto lentamente, centellinandolo, ricavandone un piacere grandissimo. Ho cercato di dilatare le descrizioni, l'analisi psicologica ed infine le complicazioni che la società imponeva ad una coppia in difficoltà. Bellissime le descrizioni dei contadini, della vita dei campi. Ho scoperto che Il personaggio che più mi è piaciuto adesso, alla seconda lettura, è Lévin, che con Kitty, costituisce il sostrato positivo del romanzo. Alla prima lettura sono rimasta abbagliata da Anna, il personaggio principale… Rileggendo il romanzo, scopro che anche Tolstoj ama dei personaggi più di altri, scolpisce le figure con un dettaglio da incisore, ma sopratutto trasmette al lettore il piacere della lettura…Sempre nella seconda lettura del romanzo ho afferrato di più i dettagli della società borghese della Russia del ‘800…e ho scoperto i modi di vivere, la quotidianità e  sopratutto la cucina russa.. Si, il libro e un vero Menu dell’epoca..

“Il tartaro, ricordandosi l’abitudine di Stepan Arkad'ič Oblonskij di non nominare mai i piatti secondo la lista francese , vole concedersi la soddisfazione di ripetere tutti i nomi dei piatti in francese: Potage printanier , fruite sauce Beaumarchais, poularde à l’estragon, macedoine de fruits…” 
 
 Anna Karenina di Lev Tolstoj


Per questo che ho deciso di preparare qualcuno di questi piatti  in diversi futuri post. Per oggi ho scelto :

  Poularde à l'Estragon
  Pollo ( o cappone) al dragoncello

Ho specificato anche il cappone  perché nel romanzo usavano capponi - pollo maschio castrato - che ha maggiore peso e morbidezza della carne . Ma nei giorni di oggi , la ricetta si fa prevalentemente con pollo.


Il dragoncello, noto anche come estragone o Artemisia dracunculus, è una pianta di origini russe, in particolare della Siberia, ma ne esiste anche una variante francese.
Ideale usare un mazzetto fresco, se lo trovate.
Solitamente si consuma essiccato , in Italia non  cresce spontaneamente  e si coltiva poco. Comunque  si puo trovare coltivato in Toscana.
 Si può anche conservare sotto aceto o  congelare dopo averlo tritato finemente e versato nei contenitori per il ghiaccio con poca acqua.
Le più classiche ricette che prevedono il dragoncello sono la salsa tartara e la salsa bernese.
Oggi lo addoperiamo per prepare questo  piatto antico russo, nominato da Tolstoj nel suo romanzo.

Ingredienti



1 cucchiaio di olio d'oliva
1 cipolla piccola
4 cosce di pollo o 6 fusi di pollo
1 cucchiaio di amido di mais( Maizena )
10 rametti di dragoncello  fresco (o come ho fatto io, un cucchiaio di dragoncello conservato in aceto o secco)
1 bicchiere di vino bianco
3 cucchiai di panna per cucina
sale, pepe

Procedimento

Scaldare l'olio d'oliva in una grande padella. Rosolare la cipolla tritata e poi  adagiare il  pollo cosparso di amido di mais.


Fatte dorare leggermente su entrambi i lati  , girando spesso in padella.

 Sfumare con 1 bicchiere di vino bianco e portare a ebollizione, mescolando mentre si procede facendo che l’alcol evapori.

Salare e pepare.
Aggiungere poi acqua ( se preferite brodo ), 2 bicchieri ,  e cuocere coperto  per 20 minuti.
 Cospargere di dragoncello e  aggiungere i 3 cucchiai di panna che renderà la cremina creata molto più liquida e delicata.

Cuocete per altri 10 min cca , senza coperchio.
Se usate dragoncello fresco dovete aggiungere la metà e poi l’altra metà alla fine cottura , quando si spegne il fornello. Certamente usare il dragoncello fresco rende questo piatto molto più profumato , con un sapore pungente e deciso.
Per chi ama il sapore del dragoncello ,questo piatto è una vera delizia.

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